Ultimo tango

Il nome ma anche il sound dell’uomo e dell’artista Gato Barbieri (1937-2016) restano ancor oggi associati, nell’immaginario collettivo, allo score di una pellicola – Ultimo tango a Parigi, a firma di Bernardo Bertolucci – entrata anch’essa nella mitologia popolare per ragioni extrafilmiche note a tutti (sequestro per oscenità, condanna al rogo in Italia e assoluzione solo in tempi recenti). Anche la musica di questo ‘ultimo tango’ (United Artists, 1972) è conosciuta (positivamente) fuori dagli ambiti jazzisti, mentre alcuni duri-e-puri non la ritengono vero jazz, benché s’avvalga di un ‘maestro’ quale Oliver Nelson (arrangiamenti e direzione orchestrali), oltre la partecipazione di molti solisti italiani, francesi, argentini di stampo jazzistico. Quel che è certo è che rimane un gran bel disco (anche romantico); e la struggente melodia che fa da leit-motiv, con il senno di poi (ovvero la giusta distanza storica) è pure da ritenersi il primo riuscito esempio di tango-jazz destinato a perpetuarsi solo molti anni dopo.