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Caro Giacomo, alla maniera di Andrea Barbato, una cartolina per te, dai miei scaffali.
Cartolina di Andrea Barbato abita qui, insieme a me. Non ho scaffali e non ho neppure librerie, i libri si spostano a casa mia dalla camera da letto in cucina, in soggiorno. In bagno non gradiscono, alcune volte si fermano all’ingresso, sulle scale.
In una casa a schiera sviluppata in tre piani i libri hanno scelto i divani, le sedie, il tavolo, i comodini, il comò. Un continuo girovagare. Va da sé che, quando ne devo cercare uno, lo debba chiamare, inutile mi sembra mettersi a cercarlo, confido sempre nella sua buona volontà di farsi trovare.

Di solito sono ubbidienti e non mi fanno disperare. Sanno che moltissimi altri libri sono stati messi in sacchi e sacchi e donati, depositati in scuole e biblioteca, nella raccolta differenziata!
Ho un cestino nelle scale dove cestino i libri scritti male, libri insulsi per suono, ritmo e sintassi.
Libri illeggibili per contenuto, forma e altre amenità.
Certo, costoro mi guardano un po’ male, aspettano di essere ripresi, ogni tanto infatti mi capita di salutarli e di risfogliarli, chissà!
Ornella, la ragazza che mi aiuta a casa, tenta di indurmi ad un ordine fatto di spolverate e di contenimento. Lo vede anche lei sul tavolo della cucina troneggiare Simenon di Adelphi Memorie Intime insieme a Vertigine di Julien Green e non le sembra il caso di cucinare Le Rane di Aristofane o mettersi a discutere con Il pescatore di tonni di Raffaele Mangano e invitare Jenny la secca di Claudia Lamma.

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Non so proprio cosa voglia dire ordine e quindi insieme a loro stanno la corrispondenza inevasa, le bollette antiche aperte e dimenticate, giornali dove scribacchio qualche articolo, qualche articolo di amici giornalisti su di me, le mie cartelle cliniche con le visite passate presenti e future, le mie brutte copie di appunti e appunti presi a conferenze e a eventi. Tutto riversato nel mio blog, quel regno della Litweb, vera libreria, ordinata, questo sì, basta mettere su Google mio nome accanto al titolo del libro ed ecco trovato ciò che ho scritto di quell’autore, di quel romanzo. Potenza del web! Scaffali quindi condivisi con voi tutti, scaffali con voi tutti, avevo sul divano Racconti partigiani, tuo libro, uscito con Il Sole 24 ore tempo fa, dove ti ho conosciuto, e Il grande regno dell’emergenza di Alessandro Raveggi. Possiamo aggiungere documentazione fotografica di questo bel casino, una compagnia allegra nel mortorio continuato di una città senza vita. Dagli scaffali del web un saluto da Andrea Barbato, pardon, dalla regina della Litweb.

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Ippolita Luzzo, laureata in filosofia con tesi su Stirner, L’Unico.
Da giugno 2012 scrive sul blog “Ippolita La regina della Litweb” quasi un giornale di cui lei è editorialista, direttrice e cronista. http://trollipp.blogspot.it/
Col suo blog indaga e legge ogni momento letterario ed artistico per lei autentico interpretando in modo originale il senso del testo.
Ha vinto il premio Parole Erranti il 5 agosto 2013 a Cropani, nell’ambito dei Poeti a duello, X Festivaletteratura della Calabria .
Nel 2016 ha vinto il concorso Blog e Circoli letterari indetto da RadioLibri nell’ambito di Più Liberi più libri al Palazzo dei Congressi a Roma.
Nel 2017 fa parte della giuria del Premio Brancati .
Scrive su alcuni giornali online e riviste.
Molti suoi pezzi stanno nelle cartellette degli autori che, fidandosi, le mandano i loro scritti.

Nella libertà di lettura.