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Non so se un libro possa cambiare la vita, ma se è abbastanza potente può orientare le tue scelte. Nel mio caso, l’assoluta potenza de Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood nella traduzione di Camillo Pennati, letto circa trent’anni fa, mi ha fatto capire, o ri-conoscere, quello di cui volevo scrivere e, soprattutto, mi ha mostrato come farlo. Si tratta di un romanzo distopico sul ruolo della donna, e sul corpo – della donna in particolare, e degli esseri umani in generale – in un futuro non troppo improbabile, condotto con uno stile asciutto e crudo e dai contenuti disturbanti. Ho dovuto leggerlo per un esame universitario e da quel momento non ho più abbandonato la Atwood. Il racconto dell’ancella e Il Maestro e Margherita sono i libri fondanti della mia vita, privata e professionale, soprattutto hanno dato un orientamento ben definito alla mia scrittura. Il romanzo di Margaret Atwood è notissimo all’estero, dalla storia di Difred è stato tratto anche un film, ma ancora troppo poco conosciuto tra i lettori forti e gli “addetti ai lavori” in Italia – tranne la meritoria Ponte alle Grazie, che ha ripubblicato tutte le opere della Atwood, compreso Il racconto. Circa un anno fa sono stata nel carcere di Cassino per un incontro con i detenuti. Ho scelto proprio di parlare de Il racconto dell’ancella, pur consapevole che l’argomento potesse essere doloroso. L’interesse è stato grande, la discussione che ne è scaturita piena di spunti stimolanti: succede, quando il libro in questione è un capolavoro, succede, proprio perché in un carcere si parla di carcere.

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Gaja Cenciarelli è nata e vive a Roma. È specializzata in letteratura anglo-irlandese e dei paesi di lingua inglese. Traduce narrativa e saggistica, ha collaborato a varie riviste letterarie. Suoi racconti sono stati pubblicati in numerose antologie. Fa parte de “I piccoli maestri”. Ha scritto “Il cerchio” (Empiria, 2003), “Extra Omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi” (Zona, 2006), “Sangue del suo sangue” (Nottetempo, 2011), “Roma. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe” (20090, 2015), “Pensiero stupendo” (Lite Editions, 2015). Sta lavorando al suo terzo romanzo.