Cortona On The Movie 2017 The The Afghans di Adam Ferguson (Ex magazzino delle carni; Foto © Alessio Duranti http://www.alessioduranti.it)

Se la quarantena genera stati d’ansia, forse è meglio affidarsi a una narrazione breve e alle evocazioni magiche di Cristò. L’ultimo suo libro, un romanzo breve o forse, meglio, un racconto lungo, è La meravigliosa lampada di Paolo Lunare (Terrarossa edizioni, pp. 97, € 13). Un titolo di velluto per una narrazione che mentre cerca la luce sporge i protagonisti e il lettore stesso in un buio tenero e spietato, a un tempo, nei territori di un sogno, tutto umano, di vedere cosa c’è al di là della vita su questa terra.

Tutto ha inizio con Paolo, chiuso nel garage di casa a trafficare con cavi e collegamenti elettrici: “stava lavorando a quella lampada da tre anni perché fosse pronta in tempo per il loro quindicesimo anniversario di matrimonio. Doveva essere il suo regalo e a quel giorno mancava poco più di un mese”. Lei è Petra, donna malinconia e sofferente, porta un carico di segreti che non ha mai voluto svelare a Paolo. Che vita è, quella, colma di cose non dette? Eppure sono, a loro modo, affiatati e lui le vuole fare il più bel regalo di sempre, una lampada in grado di riprodurre la luce del sole. Paolo, che grande uomo! Così sembra. Se non che, per inseguire questa chimera, lui trascura lei. E lei, che è così fragile e che in fondo teme più di tutto se stessa e il proprio passato, continua a mentirgli, perfino sulla potenzialità più grande che una famiglia possa nutrire, la facoltà di ampliarla, di fare dei figli, di aprirsi al futuro.

In Cristò la vita sembra una bolla di sapone, così fragile, tanto esposta ai soffi corrosivi delle menzogne e, ancor più, delle omissioni o delle inconsce incurie di fronte alle quali nessuno è innocente, anche quando cerca di fare il bene dell’altro.

Così Paolo non riuscirà a regalarle il sole. La sua lampada mostrerà tutt’altro, un barbaglio lanciato nel buio della notte per scovare il mistero più grande dell’esserci su questa terra. Ciò che vedrà sarà fonte di un’enorme sofferenza per Paolo, sarà per entrambi la scoperta del non detto dei loro precedenti vissuti, prima e dopo l’amore, di là e di qua dall’affetto.

Maratea 2016 Primo giorno di estate (Foto © Alessio Duranti http://www.alessioduranti.it)

Prima della notte in cui Petra avrebbe rincontrato sua madre dopo tanti anni, non conosceva ancora le straordinarie proprietà di illuminazione e svelamento della meravigliosa lampada che suo marito aveva inventato per puro caso, ma era ugualmente turbata quando si sedette sul portapacchi posteriore della bicicletta e, cingendo i fianchi di suo marito che stava dando la prima pedalata, pensò che lo stesse abbracciando per l’ultima volta.

Non si può svelare troppo di questo racconto magico, va assaporato nei suoi addii silenziosi, nelle sue epifanie, nelle agnizioni oniriche che collocano la prosa di Cristò nell’alveo dei Landolfi e dei Buzzati e di una scrittura dimessa, elegantemente comune, ma tutta volta alla cattura emozionale del lettore lungo le strade della verità dell’immaginario.